
[INTERVISTA] Claudia Torresan e il suo libro “La paura torna sempre – Ma stavolta finirà il lavoro”
mercoledì 27 novembre 2019
Cari lettori,
oggi nel blog ospitiamo l’autrice di thriller psicologici Claudia Torresan, che
ci parla anche del suo ultimo libro “La paura torna sempre – Ma stavolta finirà
il lavoro”.
Ringrazio Claudia per aver risposto alle domande
Alice:Parlaci del tuo nuovo libro, “La paura torna sempre -Ma
stavolta finirà il lavoro”, com’ è nata l’idea di scrivere questa storia?
Claudia: Volevo creare un colpo di scena di quelli tosti. Cerco sempre
di inventarmene, ma stavolta cercavo quello impensabile sul serio. Però volevo
che il mio killer mostrasse caratteristiche precise, non doveva essere uno
sbandato, anzi! Ho cercato di crearlo intelligente, fantasioso, preciso,
preparato, attento, rigoroso. Inevitabilmente audace e spavaldo, quel tantino
di troppo. Questa storia me lo permetteva. E ho deciso che era l’idea buona per
realizzare il mio progetto.
Alice: Scrivi da cinque anni thriller psicologici perché hai
scelto proprio questo genere?
Claudia: Adoro i thriller da sempre. Li leggevo, li guardavo, ma ad
un certo punto ho voluto renderli ancora più miei, nel senso letterale del
termine. Ho cominciato a scriverli. La fantasia non mi è mai mancata, in
italiano andavo bene e mi sono lanciata. E con questo genere potevo diventare
chi non sono nella realtà! Io sono la mente del buono quanto del cattivo e,
confesso, che è divertente potermi immedesimare nel cattivo. Posso vestire
panni non miei e diventare qualcuno che non sono. I buoni nei miei scritti non
sono mai super eroi che risolvono il caso, sono esseri umani, normali, con le
loro paure, le loro ansie e i loro dubbi. Anche disperati a volte. Questo serve
a non farli stare su un piedistallo, solo osservati a distanza dal lettore. Il
lettore deve potersi immedesimare e ritrovare nel loro ruolo. Paradossalmente
il cattivo della situazione spesso assomiglia di più ad un eroe. Colpisce,
centra il bersaglio e non lascia tracce. Comunque questo rende il killer
sconosciuto accattivante. Dipingendo come su una tela il mio cattivo, divento
qualcuno che non sono nella vita! Solo scrivere me lo permette. Posso diventare
un killer, anche se solo sulla carta. Ma è divertentissimo poter vestire i suoi
panni. Un buon thriller dovrebbe permettere questo all’autore. Trovo entusiasmante
ragionare come un poliziotto per risolvere un’indagine ingarbugliata, quanto
ragionare come un assassino per realizzare il crimine perfetto! Due posizioni
opposte, ma entrambe adrenaliniche!
Alice: Raccontaci
perché hai scelto la strada del self publishing? Quali sono i vantaggi e gli
svantaggi?
Claudia: La scelta è stata dettata principalmente dal fattore
economico. La prima pubblicazione è stata un salasso. Ho optato per
un’alternativa più abbordabile per le mie tasche, senza contare che mi sono
messa alla prova con qualcosa che non avevo mai sperimentato, topo creare la
copertina, sistemare tutto ciò che serve per la pubblicazione, come impaginare,
scegliere il tipo di carattere e le sue dimensioni, a seconda del punto in cui
mi occorre scrivere. Mi sono messa ulteriormente alla prova e sono contenta di
aver tentato. È comunque una soddisfazione anche quella. Di svantaggi
personalmente ne vedo pochi, anzi. Se non sei già un autore noto, l’editoria
odierna non agevola in alcun modo uno scrittore a farsi conoscere. E molti
self-publisher sono usciti alla grande! Questa non va considerata una
pubblicazione di serie B. Esistono grandi talenti anche autopubblicati.
Bisognerebbe sfatare questo preconcetto.
Alice: Quando è nata la tua passione per la scrittura? Cos’è per
te scrivere?
Claudia:La passione nel senso letterale del termine da circa sei/7 anni.
Io mentre scrivo mi emoziono moltissimo e se riesco a trasmettere al lettore le
mie emozioni, attraverso il mio scritto, allora ho raggiunto il mio primo
traguardo. Io e chi legge avremo instaurato un legame vero e forte e staremo
condividendo le stesse emozioni. Questo per me è il ruolo primario di un
romanzo. La scrittura, che è uno strumento splendido, usata solo per se stessi
diventa uno strumento che produce un lavoro inutile e sterile. Uno scritto deve
comunicare contenuti, concetti, idee e soprattutto far sorgere sentimenti.
Questo per me è il ruolo principale di un romanzo. E la parola chiave è
condivisione! Col thriller sento che lavorare per ottenere questo fine mi è
possibile. Quando un lettore mi riferisce: leggendo i tuoi libri ho sempre in
mano il fazzoletto e piango, io sono ovviamente al settimo cielo. Ho ottenuto
il mio scopo. I nostri sentimenti sono stati condivisi.
Alice: Com’ è cambiato il
tuo rapporto con la scrittura negli anni?
Claudia: Lavorando ai miei romanzi mi sono accorta che il mio modo
di scrivere è cambiato. A sentire opinioni altrui, evoluto. Lo spero tanto. In
effetti mi rendo conto che ora presto più attenzione a certi particolari, a cui
prima magari badavo meno. Sono state effettuate diverse recensioni sui miei
libri da parte di blogger letterari, ma anche i pareri giunti da lettori comuni
mi hanno aiutato a crescere. Infatti ogni opinione deve essere considerata
costruttiva per un autore. Niente va interpretato come un’offesa, ma come uno
stimolo a migliorarsi. Posso dire che sto cercando di rendere il mio rapporto
con la scrittura più maturo e sono contenta di notare che mi viene istintivo
porre più attenzione al mio modo di curare i vari punti del libro, specie
stilisticamente parlando.
Alice:Nel tuo percorso di scrittrice hai avuto dei momenti difficili
dove hai pensato di abbandonare tutto?
Claudia:MAI. Anzi, ormai scrivere thriller è diventata una necessità.
Non posso farne a meno. Appena posso scrivo.
Alice:Qual è la fase più difficile per uno scrittore? Raccogliere le
idee, scrivere, revisionare o promuovere il proprio libro?
Claudia:In assoluto la promozione, il pubblicizzarsi. Meno facile a
dirsi che a farsi. Se pubblicare un libro significasse solo scriverlo, sarebbe
festa grande, per quel che mi riguarda.
Alice: Com’è
il tuo rapporto con i lettori? Cosa pensi dei social?
Claudia: Coi lettori mi mostro per quella che sono. Una persona
semplice, senza grilli per la testa. Che attraverso la scrittura sogna, ma
butta sempre un occhio alla realtà. Tratto sempre tematiche che portino la
gente a riflettere. Nei miei scritti ho parlato di bullismo, incomprensione
genitori-figli, droga, AIDS, prostituzione. Cerco sempre di inserire contenuti
di valore. Non gioco a fare la maestrina, ma spero di introdurre spunti di
riflessione veri.
Non sono appassionata di social, ma la considero comunque una buona strada per
creare quella famosa condivisione di cui parlavo prima, specie attraverso i
miei romanzi. Sono contenta quando si crea la possibilità di scambiarsi punti
di vista e pareri sulla scrittura. Mia, di altri o in generale. Confrontarsi in
maniera sana è sempre positivo.
Alice: Progetti per il futuro?
Claudia:Continuare a scrivere thriller. L’ultimo romanzo appena
pubblicato avrà un sequel e sto già lavorando su diverse altre idee che avevo
in cantiere. Scoop: adoro le rimpatriate e torneranno anche diversi personaggi
dei miei libri passati. E…fra un po’ comincerò una serie, dove il protagonista
sarà sempre lo stesso. Ma ancora per un paio di romanzi troverete protagonisti
diversi, anche se nel prossimo, come vi accennavo, ritroverete Ivan Tedesco di.
Insomma, mi do da fare! E sempre buona lettura a tutti!
Biografia:
Claudia Torresan è nata a Vigevano (PV).
Ha conseguito un diploma in liceo classico e poi una laurea in scienze
biologiche.
Ha già pubblicato: Dietro la maschera, La cruda verità del lago e Rime che
uccidono, quando la poesia diventa un’arma mortale.
Indirizzo email: cl.torresan@gmail.com
Blog: https://claudiatorresanscrittricethriller.com
La paura torna sempre – Ma stavolta finirà il
lavoro
Titolo:La paura torna sempre – Ma stavolta finirà il lavoro
Autore: Claudia Torresan
Genere: thriller psicologico
Pubblicato con Youcanprint
Pagine: 286
Trama:
Roma fa da sfondo indiscusso ad una serie di eventi criminosi, in cui troppe
persone perdono la vita. Si apre così un’indagine di polizia finalizzata a
porre termine a quello che si sta trasformando in un massacro.
L’ispettore Ivan Tedesco sarà la mente arguta che si troverà ad agire in prima
linea per risolvere questo caso insidioso. Accanto a lui, l’ispettore Comelli,
il commissario Cremona e il capitano Villa dei RIS.
Ivan si troverà a dover prendere decisioni che lo coinvolgeranno in toto, anche
sentimentalmente. L’uomo, ancor più del poliziotto, soffrirà e lotterà contro
una realtà che gli causa rabbia e sconforto.
Credo che Claudia abbia le idee molto chiare in fatto di romanzi, come del resto ha sempre dimostrato di averle chiarissime nell’esporre e concludere le sue storie
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